Nel libro Rosa Demonio di Piero Soria, a pagina 64, è citato il Giusti, il nostro liceo.
Ecco, tratta dal sito della Mondadori, la trama del romanzo:
Don Luigi Andrà, esorcista scomunicato, viene trovato con uno stiletto nel cuore in riva al Po a pochi passi dalla Gran Madre di Dio, la basilica costruita sulla pianta dell'antico tempio di Iside che la leggenda dice custodisca il segreto del Graal. Con la sua amante Rosa Barbero, un'ex novizia indemoniata, gestiva un sito satanico che soddisfaceva i sogni più proibiti di un pubblico inquietante: mettendosi in contatto con www.rosademonio.com ci si conquistava un posto di prima fila in un mondo torbido e peccaminoso.
Sullo sfondo, una strana fortezza ecclesiastica, la Piccola casa dell'esaurimento celeste, dove preti, suore e diaconi squassati dalle loro ossessioni e dal peso del peccato vanno a rimettersi in sesto. È diretta da Madre Oleandra, bellissima e sensuale psichiatra brasiliana dal passato burrascoso, e da Monsignor Saluzzo, sacerdote-spia che non indossa mai la tonaca.
La Torino magica ed esoterica fa da palcoscenico a una vicenda in cui la Chiesa pare sotto l'attacco di nemici ben più minacciosi che qualche furioso adepto di sesso e messe nere: il sospetto terribile è che di mezzo ci siano i cani sciolti di un Islam sempre più vorace. Cellule incontrollabili e misteriose che, come inafferrabili ragni della jihad, tessono le loro trame di morte nel silenzio pullulante della Rete.
A fare da contorno, un immenso fiume sotterraneo di denaro, tre preti ciechi dal comportamento ambiguo, strani feticheurs africani che guariscono dai mali e dalle sfortune, uno sfuggente imam macellaio e vaghe ombre delle nuove immigrazioni.
Tocca a Lupo nuotare in questo stagno melmoso. E, per una volta, dovrà agire in segreto, travestirsi da prete e infiltrarsi tra i matti della Casa, perché lì sembra esserci lo snodo di tutto, in un turbine di sconcertanti passioni, non soltanto amorose.
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